Fare l’editor

Mi chiamo Maria Grazia e faccio l’editor.

L’editore?

No, non l’editore, l’editor

Vale a dire?

La traduzione italiana più verosimile è “revisore editoriale”, cioè colui che si occupa di migliorare – a livello strutturale (trama, costruzione dei personaggi, dialoghi, ecc.) – il testo presentato dallo scrittore. Il revisore ha quindi il compito di aiutare lo scrittore a rendere il suo manoscritto coerente, ben costruito; questo lavoro si definisce “normazione editoriale”.

Insomma, correggi gli errori.

Anche, ma non solo.

Spiegati meglio.

Prima di tutto leggo il testo e ne stimo le potenzialità, ne verifico la coerenza interna, mi assicuro che la storia non perda dei pezzi e che non si avvalga di sotterfugi che la rendano antipatica al lettore, e infine do una ripulita alla grammatica e all’ortografia, si.

Cosa vuol dire che verifichi che la storia non perda dei pezzi?

Mettiamola così: se l’autore ha parlato a lungo di una pistola nel terzo capitolo, prima della fine del libro deve fare qualcosa con questa pistola, fosse solo far sì che il suo protagonista si spari nei piedi.

E i sotterfugi?

Anche qui un esempio: il protagonista è cieco e in sua presenza avviene un omicidio. E’ ammissibile che lui identifichi l’assassino dalla voce, dall’odore o da qualsiasi altro elemento accessibile a un cieco. Non è ammissibile che al cieco vengano trapiantate le cornee della vittima e che attraverso queste lui riesca a “vedere” l’assassino.

Questa storia l’ho già sentita.

Sì, In questo caso possono essere successe due cose: o l’editor si è distratto oppure il peso contrattuale dell’autore l’ha in qualche modo obbligato lasciare la scena a dispetto della sua illogicità.

Ma quando un libro passa per le tue mani, non è che cambi lo stile dell’autore?

No, il mio lavoro viene fatto nel massimo rispetto del modo di scrivere dell’autore. Un editor è sempre un po’ un camaleonte.

Ma tu fai sempre modifiche al testo?

No, mi è capitato di ricevere testi che erano perfetti così come erano scritti, ma di norma alla base di questa perfezione c’è un piccolo segreto.

Dai, dimmelo.

Chi scrive benissimo prima di scrivere ha letto molto, e si è raffinato l’orecchio sulla scrittura.

Raffinato l’orecchio?

La lingua ha una sua musica, un lettore attento la percepisce, e la riproduce in quello che scrive, non fa stecche.

Ma quando fai modifiche e correzioni, le fai di testa tua?

No. C’è un continuo dialogo con l’autore, sia a voce, sia attraverso proposte scritte. Richieste di riscrivere una parte, sviluppare la personalità di un personaggio, approfondire scene interessanti che all’origine erano appena accennate. Un editor non deve mai prevaricare l’autore, non è quello il suo compito.

Insomma che se mi verrà la voglia di scrivere un libro sarà bene che poi lo faccia leggere ad un editor.

Sì, te lo consiglio vivamente, e poi vuoi mettere la soddisfazione se ti venisse risposto “va bene così com’è”?

5 risposte a Fare l’editor

  1. Pepe ha detto:

    Sono finita qui per caso. Ed io … Sono una che scrive, per passione (e che ha deciso di pubblicarsi per suicidio). Le tue parole mi sono state di aiuto. Anche se dubito avrò mai un editor, un editore o qualsiasi altra cosa.

    L’editor magari fa anche da coach di autostima? Così giusto per sapere 🙂

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    • graziabelli ha detto:

      Certo che fa anche il coach di autostina, una gran parte del lavoro viene fatta con opportuno dosaggio di bastone e carota, alzando il morale dei depressi e calmando un po’ i vanagloriosi.
      E ricordati che il self publishing non è mai una buona scelta, né per l’autore né per i lettori.
      La scrittura è disciplina severa, artigianato e fatica da manovali, ma solo mettendo in mano il lavoro a qualcuno che si faccia terzo e lo valuti spassionatamente si può sapere se tutto quello che si è fatto abbia un valore.
      Altrettanto da rifuggire sono gli editori che pubblicano a pagamento, o chiedono un contributo alla pubblicazione. Sono solo stamperie camuffate. Un vero editore valuta l’opera, se la ritiene degna di pubblicazione ci investe, e paga puntualmente i diritti.

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      • Pepe ha detto:

        Grazie per la tua risposta. Non avrei mai accettato di pubblicare pagando. Ho fatto da me perché ne avevo bisogno per me. Sapendo che inviare uno scritto a qualcuno non sarebbe servito a nulla. Sono una che ha 10 anni di esperienza nella finanza non nello scrivere… Una mia mail, lettera o altro non sarebbe stata neanche aperta. Così ho pensato di fare da me. Sperando (ma so che non succederà) che il mio racconto (perché non è di certo un romanzo) potesse far parlare. Utopia pura lo so. Però quanto meno mi ha aiutato, scrivere intendo. Come lo fa da sempre. È bello parlare con persone dirette come te.

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      • graziabelli ha detto:

        Guarda, non so gli altri editori, come non so gli altri editor. Parlo per me e per la casa editrice con cui collaboro. Noi leggiamo tutte le mail e tutti i manoscritti. Poi c’è chi viene pubblicato e chi no, ma tutti ricevono la stessa attenzione, e se si decide di non pubblicare si spiega il perché, in modo molto dettagliato.
        La maggior parte di coloro che hanno pubblicato con noi non sono “scrittori” di professione. Considera che oggi come oggi in Italia sono pochissime le persone che possono dire di essere scrittori di professione, vale a dire che ricavano di che vivere dalla scrittura. Quando va bene oltre a scrivere si dedicano alle traduzioni, e sono i soli di cui si può dire che abbiano a che fare solo e soltanto con l’ambiente letterario. D’altra parte devi anche sapere che Alberto Custerlina, che quest’anno ha vinto il premio Selezione Bancarella, e che è un mio caro amico, è un informatico che ha sempre fatto l’informatico e smetterà, forse, di farlo adesso che ha vinto questo premio.
        Insomma, perché non provi a metterti un po’ in gioco? Mandami il tuo racconto e ne parliamo 😉

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  2. Pepe ha detto:

    Grazie. Per il tempo che mi stai dedicando che già è una novità di per sé.
    Il “libro” l’ho già pubblicato in self publishing… Se ti fa comunque piacere leggerlo (la tua opinione sarebbe per me importantissima) te lo invio volentieri.
    Non ho trovato la tua mail da nessuna parte ^__^

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