Berlino

L'orso, simbolo di Berlino“Ich bin eine Berlinerin”, che è un po’ diverso dall’ “Ich bin ein Berliner”, frase attribuita a Kennedy: avrei voluto essere una mosca di quell’epoca per vedere gli sforzi fatti dai berlinesi per trattenere le risate nel sentire il presidente americano paragonarsi al celeberrimo dolcetto locale, che si chiamerebbe Pfannkuchen ma è, appunto, così locale, da essere chiamato Berliner.

Mi sono trasferita nella capitale tedesca ormai quasi un anno fa, scegliendo tra tutte le città la mitica “arm, aber sexy” soprattutto perché non sapendo una parola di tedesco ero sicura che me la sarei cavata meglio che altrove, visto che parlo correntemente inglese.

Dopo tutto questo tempo non dico di parlare il tedesco, ma se i miei interlocutori non sono troppo stronzi per lo meno lo capisco. Ho volutamente usato un termine forte perché, purtroppo, salta fuori spesso quando si è costretti ad avere a che fare con i locali quando siano investiti di una qualche responsabilità ufficiale.

Non voglio qui mettermi a fare polemiche relative ai rapporti tra gli “expat” e i locali, ma putroppo non sempre sono dei migliori, per fortuna che c’è Berlino, che è talmente bella e strana, e fatta di così tanti aspetti diversi, che basta andare a fare un giro in bici per passare sopra a tutto.

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